Nel 97 pagando un rene comprai un Roland JP-8080, un'astronave con un mucchio di slider e pomelli, che allora sembrava veramente un miracolo perché non c'erano alternative in commercio, almeno non così potenti e ricche di controllo, e questo sembrava il grande ritorno di Roland ai vecchi fasti dell'analogico, o almeno qualcosa che si avvicinava molto.
E' un virtual analog, modello rack e più performante della versione a tastiera JP-8000, che in teoria dovrebbe rifarsi agli storici Jupiter, poi chiaramente è un'altra cosa ma insomma, l'ispirazione è quella e permette facilmente di creare tanti bei suoni, visto che ha quasi tutto a pannello salvo qualche opzione da cercare su display.
Pochi anni dopo sono stati sdoganati i primi puri sinth analogici del nuovo ciclo, fino a tornare alla riedizione del mitico Minimoog, e insomma oggi ce ne sono per tutte le tasche e generi.
Ma ricordo che nei primi anni 2000 c'era la tendenza a snobbare alcuni virtual analog come il mio, ritenuto freddo, finto, distante dall'analogico vero.
Questa cosa mi è sempre rimasta sul gozzo, perché è uno strumento che ha molte potenzialità, a chi conosce gli storici Jupiter vorrei chiedere se il suono si avvicina e se può considerarsi un degno erede, certo è vero che tendenzialmente il suono è freddo e aperto, non grasso come quello Moog, seppure non sia difficile tirarci fuori dei lead e bassi abbastanza incisivi, ma magari anche l'originale aveva questa tendenza, oppure no?
Insomma ritenete sia una macchina che ha ancora un senso, o suona più analogico un plugin dell'arturia?
E' un virtual analog, modello rack e più performante della versione a tastiera JP-8000, che in teoria dovrebbe rifarsi agli storici Jupiter, poi chiaramente è un'altra cosa ma insomma, l'ispirazione è quella e permette facilmente di creare tanti bei suoni, visto che ha quasi tutto a pannello salvo qualche opzione da cercare su display.
Pochi anni dopo sono stati sdoganati i primi puri sinth analogici del nuovo ciclo, fino a tornare alla riedizione del mitico Minimoog, e insomma oggi ce ne sono per tutte le tasche e generi.
Ma ricordo che nei primi anni 2000 c'era la tendenza a snobbare alcuni virtual analog come il mio, ritenuto freddo, finto, distante dall'analogico vero.
Questa cosa mi è sempre rimasta sul gozzo, perché è uno strumento che ha molte potenzialità, a chi conosce gli storici Jupiter vorrei chiedere se il suono si avvicina e se può considerarsi un degno erede, certo è vero che tendenzialmente il suono è freddo e aperto, non grasso come quello Moog, seppure non sia difficile tirarci fuori dei lead e bassi abbastanza incisivi, ma magari anche l'originale aveva questa tendenza, oppure no?
Insomma ritenete sia una macchina che ha ancora un senso, o suona più analogico un plugin dell'arturia?
Siamo tutti sulla stessa Bark.